La carezza del vento, della pioggia e del sole restituirà alla spiaggia e alla natura le magiche istallazioni del Presepe di Sabbia 2020/2021
Tradizione è ciò che appartiene e caratterizza intimamente una realtà; qualcosa che è peculiarmente suo; qualcosa da dire e da esprimere – riattualizzandolo costantemente – attraverso il tempo. Tra le molte tradizioni di Lignano (ad esempio: i fuochi d’artificio, piuttosto che la Festa della Cape o Lignano in fiore), un ruolo impensabile fino a pochi anni fa lo gioca la ricorrenza del Natale, diventata una piccola, seconda stagione lignanese, grazie soprattutto alle straordinarie sculture del suo Presepe di Sabbia. Un vero e proprio laboratorio di comunità e di partecipazione, che ha travalicato la dimensione locale tanto da diventare icona e simbolo di Natale per l’intera regione del Friuli Venezia Giulia, registrando nella sequenza di diciassette edizioni quasi un milione di visitatori, affettuosamente partecipidel progetto di comunità e di solidarietà che esso promuove.
Il primo Presepe era nato nel Natale del 2004 dall’idea di valorizzare gli elementi costitutivi e caratterizzanti del nostro territorio: l’acqua del mare e la sabbia, generata dalla montagna friulana e dalla tessitura antica del mare, del vento e del Tagliamento. Sabbia fatta di calcare, conchiglie e coralli: la più bella di tutta la costa dell’Adriatico, plastica e luminosa come l’oro. Impasto di sabbia e mare: generosi doni della natura, che le mani e la sapienza plasmante di scultori di tutto il mondo trasformano meravigliose opere d’arte, ogni anno diverse.
Un appuntamento che non poteva essere disatteso neppure nel tempo sospeso del Covid! Alla fine si è rivelata pagante la scelta coraggiosa operata da Comune, da Lignano Sabbiadoro Gestioni e dalle associazioni Dome aghe e savalon d’aur e Lignano in fiore già lo scorso ottobre, di realizzare comunque il Presepe – nonostante le oggettive limitazioni imposte dalla pandemia – pur nella consapevolezza che la sua fruizione sarebbe stata prevalentemente virtuale. Come pure l’intuizione che ha fatto sì che il tema della narrazione per figure, pur conservando ed esaltando l’essenza stessa dell’idea di Presepio (nascita, vita, luce, salvezza) si sia discostato marcatamente dai modelli della tradizione senza stravolgerli, attualizzando l’universalità del loro messaggio ben oltre il periodo natalizio. Per questi motivi non è sembrato poi così “straniante” per tante persone poter visitare il Presepe di Lignano nel mese di febbraio quando si erano finalmente allentati (purtroppo per un tempo troppo breve) i vicoli dell’epidemia.
Nei venti giorni di apertura a partire dall’8 febbraio e fino al 5 marzo, nei soli giorni da lunedì a venerdì e dalle 14.00 alle 18.00, si sono registrati oltre 3.200 visitatori, provenienti dall’intera Regione. Grazie allo straordinario sforzo organizzativo di Lisagest e alla generosa disponibilità di alcune realtà associative a partire da Dome Aghe ed altre associazioni locali, le visite in presenza e con le stesse modalità di fruizione dei musei, hanno potuto svolgersi in forma contingentata e in totale sicurezza. Come di consueto la visita è stata gratuita e le offerte raccolte saranno destinate a buoni-pasto per famiglie in difficoltà.
Unanime l’apprezzamento dei visitatori (virtuali e quindi reali) in particolare per la forza di un tema che fa leva sui concetti di cura, amore, speranza. Non a caso il suo percorso iniziava con il passaggio più bello del mondo: il pianto della nascita, il primo respiro di vita… Simbolo di speranza e promessa di una rinata normalità di vita rigenerata dall’amore e dalla nuova solidarietà che questo tempo difficile spinge – quasi disperatamente – a recuperare.
Di straordinaria efficacia la voce narrante dell’attore Massimo Somaglino ad accompagnare i visitatori tra le undici installazioni artistiche che scandivano il percorso, e davvero gratificanti i pensieri finali del pubblico. Ne citiamo uno solo, come esempio: «Il vostro presepe emoziona nel profondo e fa riflettere, si esce con le immagini delle sculture impresse negli occhi. Una visita che merita davvero!».
Anche l’esperienza della visita virtuale si è rivelata altrettanto coinvolgente e intensa, per quanto differente, di quella reale, consentendo, tramite PC o smartphone, di entrarvi idealmente e di seguirne il percorso fisico e di senso. La versione in lingua tedesca ha permesso una significativa fruizione in termini numerici anche in Austria e Germania. Oltre 50 mila sono stati gli accessi fin qui attivati dal mondo, compresi Stati Uniti e Australia. Pensato all’inizio come strumento di emergenza, l’uso di queste avanzate tecnologie informatiche si è rivelato esso stesso un potente strumento creativo dalle inattese e straordinarie potenzialità artistiche.
Ciò che da sempre più emoziona i nostri visitatori è la consapevolezza che le sculture del Presepio sono opere d’arte emergenti, per magia d’arte, dal paesaggio di mare e di sabbia che le ha generate e, anche se avvolte da un tendone bianco, quel paesaggio sembrano continuare ad abitare fino a tornare a farne parte.
Quest’anno in particolare, alcune sculture rimaste ‘miracolosamente’ intatte nonostante l’invasività dei lavori di smantellamento del tendone, potranno continuare ad abitare ancora la spiaggia, in un muto, struggente dialogo con la natura di cui sono materia. Le vedremo dissolversi via via sotto la carezza del vento, della pioggia e del sole, nel ciclo senza tempo di morte e rinascita che è metafora della natura e della vita stessa di noi esseri umani.